L'operazione di liquidazione ha come finalità la dissoluzione del patrimonio aziendale.
Essa costituisce l'ultimo atto dell'attività dell'azienda.
Quanti tipi di liquidazione esistono?
Beh, possiamo clessificarne sostanzialmente due tipi: la LIQUIDAZIONE VOLONTARIA e la LIQUIDAZIONE FORZATA.
La liquidazione volontaria viene decisa direttamente dall'azienda, la forzata è invece realizzata in seguito a disposizioni di legge.
Ad ogni modo, in caso di liquidazione, l'azienda converte le varie attività in denaro liquido attraverso una serie di azioni come la vendita o la riscossione, ed
estingue le passività tramite il rimborso dei debiti.
Quali sono i fattori di cui tener conto in questo tipo di valutazione?
Diciamo che la prima cosa da considerare è il fatto che il patrimonio aziendale non è più un sistema organizzato di fattori produttivi, e quindi ha perso quella parte del valore che gli deriva dal fatto di essere "un sistema organizzato". Non è quindi quantificabile a Valori Correnti.
Esso non è nemmeno valorizzabile come Capitale di Funzionamento, poiché le varie parti del sistema non fanno più parte di un "insieme unitario e funzionante".
Le singole parti sono rilevanti solo nella misura in cui sono valutabili in maniera autonoma.Il capitale di liquidazione è quindi costituito dalle poste attive dotate di autonomo valore di scambio e dalle poste passive a cui si presume debbano conseguire uscite monetarie in quanto obbligazioni da adempiere.
Segue
Essa costituisce l'ultimo atto dell'attività dell'azienda.
Quanti tipi di liquidazione esistono?
Beh, possiamo clessificarne sostanzialmente due tipi: la LIQUIDAZIONE VOLONTARIA e la LIQUIDAZIONE FORZATA.
La liquidazione volontaria viene decisa direttamente dall'azienda, la forzata è invece realizzata in seguito a disposizioni di legge.
Ad ogni modo, in caso di liquidazione, l'azienda converte le varie attività in denaro liquido attraverso una serie di azioni come la vendita o la riscossione, ed
estingue le passività tramite il rimborso dei debiti.
Quali sono i fattori di cui tener conto in questo tipo di valutazione?
Diciamo che la prima cosa da considerare è il fatto che il patrimonio aziendale non è più un sistema organizzato di fattori produttivi, e quindi ha perso quella parte del valore che gli deriva dal fatto di essere "un sistema organizzato". Non è quindi quantificabile a Valori Correnti.
Esso non è nemmeno valorizzabile come Capitale di Funzionamento, poiché le varie parti del sistema non fanno più parte di un "insieme unitario e funzionante".
Le singole parti sono rilevanti solo nella misura in cui sono valutabili in maniera autonoma.Il capitale di liquidazione è quindi costituito dalle poste attive dotate di autonomo valore di scambio e dalle poste passive a cui si presume debbano conseguire uscite monetarie in quanto obbligazioni da adempiere.
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